75° Premio Castello di Sanguinetto, proclamati domenica 19 ottobre i vincitori. Il vincitore è Manlio Castagna con il romanzo “Di fuoco e seta”

Teatro Zinetti gremito domenica 19 ottobre per l’evento conclusivo del 75° Premio Castello di Sanguinetto, il più antico d’Italia, intitolato a Giulio Nascimbeni e realizzato con l’alto patrocinio del Parlamento europeo.  Il pomeriggio è stato condotto dall’assessore alla Cultura Lisa Baldi che ha espresso l’orgoglio dell’Amministrazione per l’iniziativa, ormai storica. La grande festa dei libri per ragazzi è stata animata dagli studenti delle due giurie popolari che affollavano la sala insieme ai compagni di studio, gli insegnanti e i genitori.

Il Premio Castello di Sanguinetto è stato vinto da Manlio Castagna, con il romanzo “Di fuoco e seta”, edito da Mondadori. Il racconto, ambientato a Solferino, si sviluppa con ritmo teso su tre registri: la realtà, la magia e la storia, quella con l’S maiuscola delle grandi battaglie risorgimentali e quella, poco raccontata, di chi ne subisce il peso. Ogni pagina narra un capitolo dell’avventura di tre ragazzi, Altea, il fratello Sante e Visio, legati dal filo dell’amicizia, dell’amore, del coraggio, dell’altruismo. L’autore è abile nell’animare ogni pagina con la forza di dialoghi e immagini che appaiono agli occhi della mente nitide come vere. Ma non promette un lieto fine, piuttosto esorta a vivere in pienezza la condizione umana, con passione, senza tradire i propri ideali, senza perdere se stessi, non lasciandosi immobilizzare dal dolore, accogliendo la felicità, quando arriva.

Secondo classificato il romanzo “Fino alla fine del mondo e un po’ più in là” di Cristina Zagaria, edito da Il Battello a vapore; al terzo posto “La mia vita imprevista” di Giuliana Facchini, Camelozampa editore.

Per la prima volta il concorso ha visto la partecipazione della scuola secondaria di secondo livello, coinvolgendo le studentesse del liceo delle Scienze umane “Da Vinci” di Cerea. A loro è stata affidata la scelta del libro segnalato per la categoria “giovani lettori”, di età superiore ai 14 anni (ex Premio della giuria tecnica). Il romanzo scelto è stato “Ci vediamo in chat” di Cristina Obber, edito da Il Battello a vapore. Il libro tratta un tema di stretta attualità: il pericolo di essere adescati in rete da persone che, camuffando la loro vera identità, catturano la fiducia degli adolescenti, esponendoli a gravissimi rischi.

Il concorso ha saputo rinnovarsi nel tempo e aprire le porte ai ragazzi-lettori. I 135 giurati di questa edizione provenivano da ben 11 scuole secondarie di primo grado e secondo grado di Sanguinetto, Roncanova, Casaleone, Villabartolomea, Nogara, Sommacampagna, Verona e Cerea. La rete degli insegnanti, punto di forza del Premio, è stata coordinata da Elena Trevenzoli, in giuria assieme a Maria Fiorenza Coppari.

La cerimonia si è aperta con il ricordo del professor Gian Paolo Marchi, eminente studioso che per un quarantennio ha presieduto la giuria. Le letture dei libri affidate a Coppari accompagnata dal violinista Andrea Cagalli, e le vivaci interviste dei ragazzi agli autori hanno comunicato l’energia, le emozioni, il piacere che un libro sa regalare. I libri aprono orizzonti e coltivano sogni: il Premio Castello continuerà a cercare romanzi di qualità per tener vivo il piacere della lettura fra i giovanissimi.

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